Ho accettato con riluttanza l’invito di un collega pediatra alla lettura di un saggio dal titolo Gli sporchi segreti del vostro pediatra. Ecco, ho pensato, un’altra delle solite accuse dei soliti “alternativi” ai soliti medici “tradizionali”. Riluttanza che mi accompagna sempre quando sento odore di estremismo. Ma, come accade spesso, mi sbagliavo.
Intanto l’articolo appartiene a Robert Lindeman, uno dei più autorevoli pediatri americani. Che tra l’altro, da quanto ne sapevo, non è neppure troppo alternativo. In questo breve lavoro, Lindeman sostiene che nelle sale d’attesa pediatriche i bambini prendano più infezioni di quanto il medico guarisca.
I pediatri sanno molto bene che la stragrande maggioranza dei disturbi che conducono i genitori a trascinare i piccoli nei loro studi, guarirebbe con uno di quei farmaci di cui ormai siamo quasi sprovvisti, il tempo.
Proseguendo nella lettura, mi venne in mente di un altro pediatra americano che, durante una trasmissione televisiva di informazione, aveva invitato la mamma di un piccolo paziente, che chiedeva ragguagli in merito alla posologia di uno sciroppo, a versarlo tutto nel lavandino, per evitare almeno che suo figlio lo bevesse tutto per errore, dal momento che non possedeva alcun effetto terapeutico. La grande Casa Farmaceutica produttrice inorridì e gridò allo scandalo.
Specie in alcune stagioni dell’anno, effettivamente, il ricorso alla medicina pediatrica diventa una sorta di shopping selvaggio, che poco ha a che vedere con le evidenze scientifiche e con il rigore clinico e razionale. Chiunque abbia a che fare con i bambini, sa che non passa settimana senza che genitori o nonni li trasportino dal medico, per sentirsi dire, solitamente, che “c’è in giro un sacco di quella roba”.
Il mix esplosivo di ipocondria, infarinature mediche acchiappate dai media o dal web, e l’opprimente ombra dei rimorsi genitoriali, producono un cocktail di ansia e paranoie e quindi di visite mediche che fino a qualche decennio orsono erano assai più rare. Lindeman sostiene sorprendentemente che circa il 90% (!) dei bimbi che lui riceve nel suo ambulatorio non avrebbe alcuna necessità di medicine o cure particolari, e che i sintomi accusati sparirebbero solo con qualche giorno di riposo. Egli esprime il rammarico, inoltre, di non poter confessare ai genitori che la stragrande maggioranza delle malattie infantili guariscono per la forza della natura, ma non lo può fare. Ed in questo sta il suo piccolo, grande “sporco” segreto.
I bambini infatti, hanno un costo sanitario elevatissimo, e questo farebbe pensare ad una moltitudine di piccoli malati, quando in realtà non è vero. I nostri bambini sono molto più forti, ben nutriti e robusti di qualche tempo fa, ma i pediatri sono costretti ad impiegare un sacco di tempo a curare bambini sani, quando potrebbero investire il loro tempo e la loro energia per quelli realmente malati.
Detto questo, è altrettanto necessario ricordare che proprio la mortalità infantile si è drasticamente ridotta, fino a diventare evento quasi eccezionale, grazie all’avvento dei farmaci, specie degli antibiotici, alla copertura sanitaria universale ed alla creazione degli enti ospedalieri pubblici. Ma è vero che l’attenzione ed il tempo che dedichiamo ai nostri bambini sono la migliore pillola e che spesso, dietro a quella miriade di sintomi, non c’è altro se non il sacrosanto e legittimo bisogno di essere ascoltati.
* R. Lindeman, A Pediatrician’s Dirty Little Secrets
http://www.natickpediatrics.com/2009/09/08/a-pediatricians-dirty-little-secrets-part-1/
a cura di Maurizio Tuccio